Alexander McQueen Damien Hirst ed il teschio che divenne farfalla


 Il 15 novembre scorso, in occasione del decimo anniversario dalla creazione della Skull Scarf, il brand Alexander McQueen ha presentato, in collaborazione esclusiva con l'artista Damien Hirst, una collezione di trenta foulards unici che celebrano la visione estetica condivisa da Hirst McQueen.

 Ogni teschio è un adattamento della serie di opere firmate da Hirst, Entomology, farfalle ed altri insetti sono stati re-interpretati fino a formare figure geometriche caleidoscopiche persino tridimensionali. Hirst esplora tutto il linguaggio dell'Arte per comunicare, ogni foulard un messaggio, un nuovo mondo che viene esplorato ed incantato, come se quegli insetti non fossero inermi sul tessuto ma vivessero ancora, di nuovo o per la prima volta e si posassero coordinati dal genio dell'artista britannico ora a formare un mandala da percorrere per ritrovare quell'incarnazione divina che è in ognuno di noi, per poi volare libere in cieli arancioni e gialli come il sole morente e posarsi l'una accanto all'altra in armonica sequenza di colori disegnando mosaici rubati dalle vetrate delle cattedrali, pizzi antichi e volare di nuovo a posare le ali stanche nello Skull McQueen incupendolo fino all'estrema espresssione gotica, fino ad esplodere nella tridimensionalità del cyber-punk.



La collezione è disponibile esclusivamente nelle boutique del marchio e sul web-store del brand.


WebStore: Alexander McQueen

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Damien Hirst, nasce a Bristol nel 1965. La sua cifra artistica è legato all'informale, all'action painting ed alla pop art, le sue tecniche lo spin painting e lo spot paintings, il tema centrale delle sue opere è la brutalità della vita e la costante presenza della morte in essa, morte letta ed interpretata anche come rinascita: esplicita e diretta l'influenza di Francis Bacon il pittore irlandese morto nel 1992.
Con l'allestimento nel 1988 della mostra Freeze si creano i presupposti per la formazione di quel movimento artistico che otto anni più tardi la rivista londinese  Art Monthly denominerà YBA, Young British Artists, formato da visual artist leader dei quali è Damien Hirst già impostosi nell'ambiente artistico britannico, e suscitando attenzione e curiosità da parte della comunità artistica internazionale, con l'opera destinata ad essere il Manifesto della sua poetica: The Physical Impossibility Of Death In the Mind Of Someone Living . Hirst, cinico trasgressivo irritante ineducato irresponsabile, presenta le proprie opere stabilendo un livello di comunicazione immediata con lo spettatore proprio grazie ed attraverso l'ambiguità di un messaggio che si esplicita nell'alto linguaggio poetico dei temi e nella cieca violenza della forma. Il primo obiettivo di Hirst è di creare un avvenimento, comunicare idee ciò che importa non è l'oggettom d'arte ma lo shock che esso provoca nello spettatore, riportando l’arte ad un coinvolgimento fisico e non più esclusivamente emotivo.
Gli artisti sono delle star e debbono fare di se stessi un  marchio.
Questo è l'imperativo di uno degli artisti più geniali dell'arte contemporanea.

 L'arte di Damien Hirst, così come quella dell'artista montenegrina Marina Abramović (1946-vivente), del pittore simbolista e surrealista francese Gustave Moreau (1826 -1898) furono l'ispirazione per il visionario stilista di moda londinese Alexander McQueen (1969-2010), allievo del designer Koji Tatsuno e con un Master in Fashion Design conseguito alla Central Saint Martin.
La prima collezione di McQueen fu acquistata interamente per 5.000£ dall'icona di stile ed editrice britannica Isabella Blow (1958-2007). Nel 2001 McQueen dopo aver trascorso cinque anni quale direttore creativo della casa di moda francese Givenchy lasciò la Maison perché riteneva che limitasse la propria espressione creativa. La creatività dello stilista era espressione di un'ossessione per la spettacolarizzazione della morte, per un immaginario gotico, per un'estetica punk contaminata dal cyber-style, per una giustapposizione di elementi contrastanti: fragilità e forza, tradizione e modernità, fluidità e gravità. Isabella Blow, divenuta amica dello stilista, nel 2002 negoziò il contratto che permise a McQueen di entrare nel gruppo fiorentino di Gucci, che acquistò il 51% dell'etichetta, consentendogli di ampliare la produzione ed aprire nuove boutique a Londra, Milano, New York, Los Angeles, Las Vegas.
Dal 1996 al 2003 Alenader McQueen fu insignito del riconoscimento di "stilista inglese dell'anno".
Nel 2003 fu premiato come "stilista dell'anno" dal Fashion Designer Awards
E' stato inoltre insignito dell'onorificenza Comandante dell'ordine cavalleresco, istituito da re GiorgioV (1865-1936) il 4 giugno 1917, The Most Excellent Order of the British Empire.
L'11 febbraio 2010, una settimana dopo la morte della madre, Alexander McQueen muore suicida impiccandosi.
La sua morte lascia un vuoto incolmabile nel mondo dell'Alta Moda, la sua eccentricità era frutto di una genialità rara. McQueen era in grado di scolpire il tessuto.
I suoi abiti andavano oltre la prospettiva di essere indossati, erano amabasciatori tra il reale e l'irreale, tra quello che si è e quello che si diverrà, tra ciò che si deve apparire e ciò che vorremmo sfida
re.


Dopo la morte di Alexander McQueen, Sarah Burton, la quale aveva lavorato per quattordici anni a fianco dello stilista, è nominata direttore creativo del Brand Alexander McQueen. Nel 2012 il Time Magazine include la stilista fra le cento persone più influenti dell'anno.


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2 commenti:

  1. E ci credo che è stata la persona più influente dell'anno, lavorare per McQueen non è roba da poco! *.* A me piace molto il suo stile dark-fashion e farfalloso ^_^ complimenti per il post onformativo e super dettagliato. Sei davvero grande! Bacione da Kellyanne Make Up.

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